Post del 27 febbraio 2011, dopo un comizio di Nichi Vendola
Esercizio domenicale. Stamattina Nichi Vendola ha riunito al Tendastrice di Roma i militanti di Sinistra ecologia libertà (pace amore fantasia), i supporters del Messia di Terlizzi. Un discorso decisamente convincente, a tutto tondo, che ha parlato non solo al cuore del popolo della sinistra, come i suoi detrattori vorrebbero far credere, ma anche alla testa, alla necessità, razionale, di voltare pagina dal berlusconismo giunto nella sua fase più oscura – non solo per il bunga bunga.
In un momento in cui il web è giustamente esaltato per la forza detonatrice che ha avuto nelle rivolte sull’altra sponda del Mediterraneo, può essere interessante fare un’analisi delle ben meno eroiche vicende nostrane su Facebook. Praticamente in tempo reale, infatti, delle frasi pronunciate dal palco di Roma sono state rilanciate sulla pagina fans del Governatore della Puglia, che conta 389 273 utenti, più o meno la metà dello score ottenuto da SEL alle elezioni regionali (678 309). Ovviamente i dati non sono comparabili, alle elezioni il partito di Vendola otterrebbe sicuramente più consensi, non tutti i votanti di SEL sono iscritti a facebook, ma è per dare un’idea dell’ordine di grandezza.
E’ però vero che Vendola su face book è seguitissimo, ogni volta che aggiorna il suo status è una ola di “Like” e commenti entusiastici: bravo presidente, continua così, manda a casa il puzzone, pugliamo l’Italia eccetera.
Stamattina, la virtual community vendoliana non è rimasta inattiva, e ha reagito alle frasi pronunciate dal Messia. Si può stilare una classifica dei temi che hanno raccolto più consensi (in base al numero di “Like”), per capire dove va una parte dell’elettorato di sinistra italiano.
1. Augurare buon bunga bunga all’Italia non fa ridere, anzi mette una profonda tristezza. (1 627)
2. Silvio Berlusconi, altro che liberale, sei un bigotto. (1 615)
3. La democrazia non si porta con la guerra ma si costruisce con la pace. (846)
4. Dico con amicizia a Rosy Bindi: ho proposto il nome del Presidente del PD, non ho capito come questo possa essere un elemento provocatorio nei confronti del Partito Democratico. (767)
5. L’INPS ha cancellato la simulazione del calcolo della pensione dei lavoratori co.co.pro. Perché se scoprissero cosa aspetta loro nel futuro avrebbero un moto di ribellione ancora più forte di quello che hanno avuto verso la Gelmini. (670)
6. Caro Silvio Berlusconi, sei tu che hai messo la Patrimoniale sull’Italia: sono i 150 miliardi di Euro di evasione fiscale. (665)
7. L’acqua non è una merce, non si porta al mercato, non si vende come il dentifricio e come le patate. L’acqua è un diritto pubblico. Non possiamo vivere in un mondo dove si può morire o assetati o affogati. (650)
8. Compagno Pierluigi Bersani: possibile che provare a guardare a un orizzonte più alto significa fare poesia? (576)
9. Voglio citare Battiato pensando al territorio, “Avrò cura di te”. Quando guardo lo spot della Presidenza del Consiglio in cui dite che non avete dimenticato L’Aquila, penso che l’avete ingannata, l’avete spezzata. (561)
10. Berlusconi dirige uno strano popolo della libertà, visto che ha parlato per ultimo, e con voce tremolante, di ciò che sta succedendo in Libia. Per questo ringraziamo il presidente Napolitano, perché ha rappresentato un’altra Italia.(533)
11. Sul terreno del liberismo non ci avrete mai.(528)
12. Sono sempre i popoli a pagare il conto della crisi, a essere chiamati a contribuire al risanamento che altri hanno prodotto. (484)
13. Lo Stato è visto come il demonio, tranne in un caso: quando c’è da salvare le banche, gli squali, allora va bene. (436)
14. La questione morale c’è quando i luoghi della politica non sono trasparenti. La questione morale c’è perché la politica ha abbandonato la ricerca dell’interesse pubblico e ha fatto solo da arbitro tra interessi economici. E così diventa solo mercato elettorale. Ed è ovvio che un parlamentare può essere comprato a 150mila euro. È una vergogna culturale. La politica smetta di essere il maggiordomo dell’impresa. (393)
15. Il leaderismo, la delega in bianco, è una patologia. (352)
16. In Iran, Cina, Corea del Nord deve spirare la domanda di libertà. Non ci sono più alibi per nessuno. La libertà, la democrazia, il pluralismo sono temi che valgono anche per Cuba. Se non ora quando? (342)
17. Il mio processo breve è stato l’informatizzazione degli uffici giudiziari. Anche Alfano ha dovuto riconoscere che questa è un’esperienza pilota per tutta Italia. (312)
A guardare questa “classifica”, sembrerebbe che l’unione della sinistra è a un passo e che non c’è da temere delle rivendicazioni troppo estremiste della base vendoliana: il popolo chiede di cacciare Berlusconi – ovvio – perché le vicende di queste ultime settimane sono diventate davvero insostenibili, e la pace, il rispetto dell’altro. Se ne deduce che, tranne qualche velleità di D’Alema sul Kossovo, tutti, da Franco Giordano a Enrico Letta, da Gennaro Migliore a Giuseppe Fioroni si troverebbero d’accordo su queste semplici parole d’ordine. Probabilmente anche Casini, senza arrivare persino a Fini. Ed infatti è proprio una persona come Rosi Bindi che raccoglie molti consensi nella base vendoliana, invitando i vertici del PD a non spaventarsi di una candidatura che potrebbe raccogliere ampi consensi – se no, che PD sarebbe?
Altri temi più classici, la critica del liberismo – che però risale nel corso del pomeriggio, la precarietà, l’Aquila, il “noi la crisi non la paghiamo”, la giustizia – ma in quel caso bisognerebbe essere pugliesi per apprezzare – arrancano nel pantheon vendoliano: questo non vuol dire che larghe fette della base non siano d’accordo o persino molto attaccate a queste idee, ma è chiaro che i sostenitori del Presidente pugliese si concentrano su degli elementi che, allo stesso tempo, sarebbero capaci di aggregare un largo consenso in ampi settori del centrosinistra. La fiducia un po’ moderata dei vendoliani scricchiola un po’ su Cuba, forse un riferimento veramente inaspettato nel discorso del Governatore. Peccato che non sia stata riportata la frase di uno dei passaggi più accorati del discorso, quello relativo agli sbarchi degli immigrati e alla solidarietà del popolo pugliese all’inizio degli anni ’90, perché sarebbe interessante conoscere la reazione del popolo di sinistra su un tema così sensibile nelle campagne demagogiche della destra.
Gli elettori di sinistra sono pronti: sono pronti a voltare pagina, a cacciare Berlusconi senza troppo tergiversare, a rispondere a parole d’ordine semplici e non per questo meno importanti. Hanno bisogno di qualcuno che non bofonchi, borbottando qualcosa sulle liberalizzazioni o sui massimi sistemi. Hanno bisogno di riconoscersi in una speranza di cambiamento. D’altronde, è proprio Vendola che ce l’ha insegnato: la poesia, non è una didascalia.